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al testo di Annalisa Scialpi
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Oh, fanciulla, il diavolo non riuscì a toglierti il tuo cappello di bambola come quello delle zitelle alle messe serali e tuttavia una specie di cattiva stella ti costrinse a tagliarti le mani, per metterle sott'olio accanto alle conserve.
E andasti avanti come un manichino dei grandi magazzini e tuo padre che aveva molto senso pratico decise che era giusto comprarti anche i pattini a rotelle, perchè la meccanica può essere una sana abitudine.
E tu camminasti da nord a sud, da est a ovest come in filodiffusione...
Oh, fanciulla senza mani! Eri così pia che ti ci voleva la bombola dell'ossigeno e il maniglione antipanico per le forti emozioni, molto più che ai missionari, così ti muovesti nel circondario vuota come le tasche di tuo padre, prima che accontentasse il diavolo. Prima che ti tagliasse le mani.
Ma il re ti vide, affamata come una lepre nel suo giardino e poiché i re prendono quello che vogliono per decreto divino, ti prese come un pacco da regalo con un piccolo difetto di fabbrica.
E tu ti muovesti nel castello vuota come una barbie o come il mondo prima del big-bang o come il buco nell'ozono, sempre onorando il re come tuo padre o come il dio buono che gli diede vitto e alloggio in cambio di due mani di inutile fanciulla.
Così, ricordando il fidanzatino di paese come certe cose inconsistenti che hanno tuttavia il pregio di emettere un bagliore come le lucciole in estate, chiamasti il diavolo e quello disse: 'vediamo che si può fare'.
E siccome il diavolo gode molto a confondere ciò che è già confuso dall'ordine, ancora vagasti, fino a una piccola cellula gestita alla maniera di un centro estetico.
Avevi con te il tuo piccolo bruchino, che avevi chiamato Addolorato per non illuderlo sul destino.
E fu lì, In quella dimora fungo nascosta nella neve che ti crebbero le mani. Ma il re riuscì a trovarti e faceste una seconda cerimonia sfarzosa come i matrimoni pugliesi, poi egli fece alle tue vecchie mani un'urna con un basilisco per i giorni di noia,
e aprì un tiket office e nella reggia museo vennero tanti visitatori da tutto il mondo come ai Vaticani
e il re potè commuoversi e spalare un po' il ghiaccio dal cuore al ricordo dei vostri primi incontri, persi in tempi ormai lontani in cui tu non avevi le mani. |
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